Veggasi l'accordo pubblicato anche con la data dell'851 dal Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo II, parte I, p. 260, seg., e dal Pratilli, Historia Principum Langobardorum, tomo III, p. 214, seg.
      (639) Baiān, tomo I, p. 104, sotto l'anno 238 (22 giugno 852 a 10 giugno 853). Come questo diligente compilatore dice positivamente che Abbās mandņ le teste in Palermo e che poi tornņ in Sicilia, cosģ č evidente che la fazione si combattesse in terraferma.
      (640) L'Anonimo Cassinese, innanzi la strage di Benevento scrive: Hoc videlicet tempore Tarantum, fame obsessa, a Saracenis capitur. Ma non pone data, nč vuole osservare l'ordine del tempi. Historiola ignoti Cassinensis, cap. XVII.
      (641) Ibn-el-Athīr, MS. A, tomo II, fog. 20, e MS. C, tomo IV, fog. 215 verso, narrando la morte e ricordando i meriti di Abbās, scrive ch'egli infestņ la Calabria e la Longobardia e vi pose colonie di Musulmani. Mi par si debba riferire a questo tempo.
      (642) Ibn-el-Athīr, MS. A, tomo II, fog. 198 verso, e MS. C, tomo IV, fog. 211 recto.
      (643) Il titolo di Sultano entrņ molto tardi nel diritto pubblico dei Musulmani. Infino alla metą del decimo secolo dell'era nostrale si incontra di rado negli scrittori arabi e sempre per designare un principe di fatto. Cadendo in pezzi il califato, questo nome si onestņ verso la fine del decimo secolo; e poi Saladino lo rese illustre.
      (644) Confrontinsi: Erchemperti Historia, cap. XX e XXIX; Historiola ignoti Cassinensis, cap. XXII. La tradizione in Francia portņ che Lodovico avesse gią aperto la breccia a Bari, quando per cupidigia, affinchč l'esercito non saccheggiasse la cittą, differģ l'assalto alla dimane; propose un accordo; e i Musulmani la notte risarciron le mura, sģ ch'ei fu costretto a partire.