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      X, cap. I, e da Amico, Lexicon Topographicum.
      (739) Ibn-el-Athīr, MS. A, tomo II, fog. 120 recto; e MS. di Bibars, fog. 59 recto, anno 267; Baiān, tomo I, p. 111; e Ibn-abi-Dinār, MS. di Parigi, fog. 21 verso, con lo errore di Iliās in luogo di Abbās. Questo nome patronimico č scritto El-Miās in Ibn-Wuedrān, MS. § 6, versione francese nella Revue de l'Orient, déc. 1853, p. 429.
      (740) Ibn-el-Athīr, l. c.
      (741) Confrontinsi: Chronicon Cantabrigiense, presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 43; e Vita di Santo Elia da Castrogiovanni, presso Gaetani, Vitę Sanctorum Siculorum, tomo II, p. 68, e presso i Bollandisti, Acta Sanctorum, 17 ag., p. 483. Nella cronica si legge sconfitto a Taormina Barsās; la Vita di Santo Elia dice Barsamius che mi pare migliore lezione. Infatti il nome di Barsemius, trascrizione del siriaco Barsuma, si trova in Mesopotamia dal secondo al quinto secolo dell'era volgare, com'io l'ho accennato nelle note al Solwān-el-Mota', d'Ibn-Zafer, nota 44 al capitolo V, p. 336. Il Wenrich, lib. I, cap. XI, § 96, dice uccisi 3000 Cristiani; e cita nella nota 144 Ibn-el-Athīr. Cosģ confonde questa fazione con quella che seguģ nell'882.
      (742) Ibn-el-Athīr, l. c. Nel MS. si legge chiaramente Bekāra, che parrebbe trascrizione di Biccarum, come troviamo scritto il nome dell'odierna Vicari nei diplomi latini dell'XI secolo; ed č terra lontana 30 miglia da Palermo, e circa la metą dalla spiaggia del Tirreno. Ma in Edrisi il nome di Vicari č trascritto Bikū, che risponde esattamente al Boikos di un diploma greco dell'XI secolo, pubblicato da Buscemi, Giornale Ecclesiastico per la Sicilia, Palermo 1832, tomo I, p. 212 e 213. Dippił, Edrisi parla di un altro castello, nelle vicinanze al certo di Gangi, terra a 14 miglia da Polizzi, il nome del quale castello nella Geographia Nubiensis č scritto Mekāra, cosģ anche nel MS. di Edrisi d'Oxford, e Nakāra in uno dei MSS. di Parigi; nell'altro, che č il migliore, Bekāra: varianti, tra le quali č da preferirsi Mekāra, supponendosi con fondamento che fosse appunto presso Gangi la Imacara di Plinio e la Megara di Tolomeo.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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