Di più, permetteremo ai Musulmani di sedersi nelle nostre brigate; e alla entrata loro ci leveremo in piè
Non imiteremo lor fogge di vestimento, berretti e turbanti.
Non piglieremo lor nomi nè soprannomi.
Non monteremo a cavallo con sella.
Non cingeremo spada nè altre armi.
Non terremo suggelli con leggende arabiche.
Raderemo i capelli su la fronte.
Riterremo le nostre attuali fogge di vestire, ove il potremo.
Cingeremo ai fianchi il zunnar (cintura di cuoio).
Non mostreremo le croci.
Non apriremo fogne nelle strade o mercati dei Musulmani.
Non suoneremo le tabelle in alcuna città abitata da Musulmani.
Non usciremo coi nostri doppieri, nè i nostri taghût (idoli).
Non faremo piagnistei pei morti.
Non li porremo presso i Musulmani.
Non accenderemo fuochi nelle strade o mercati di Musulmani.
Non prenderemo appo di noi gli schiavi appartenenti a Musulmani.
Non cercheremo di guardare entro le case dei Musulmani.
Non inalzeremo le nostre (più delle loro)."
Omar, lette tali proposizioni, aggiunse: che non battessero alcun Musulmano; che stipulassero per sè e loro correligionarii (solidariamente); e che, accettato l'amân a cotesti patti, chiunque li trasgredisse, non fosse più tenuto come dsimmi, rimanendo fuor della legge. Di più, estese l'amân ai dissidenti (cristiani), e scrissevi: "Omar accorda quanto chieggono."]
(869) Veggansi l'amân di Omar in fine della nota precedente, e il passo di Mawerdi qui appresso, p. 481, nota 1.
(870) Veggasi Depping, Histoire du Commerce, etc., tomo II, cap. VII.
(871) Hedaya, lib.
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