(883) Veggansi l'Hedaya, lib. XLIX[**Nell'originale "XLXIII"], cap. II, tomo IV, p. 279 e 283; e Beidhawi, Comento del Corano, testo arabico, tomo I, p. 99, sul verso 173 della sura II, ove si legge che Maometto una volta fe' vergheggiare e bandì per un anno un Musulmano uccisore del proprio schiavo. La ragione non spiegata dai giuristi musulmani, mi sembra pur evidente. La legge non ammetteva azione pubblica per l'omicidio; e l'azione privata, nel caso d'uno schiavo ucciso dal padrone, apparteneva allo stesso omicida.
(884) Hedaya, lib. XLIV, tomo IV, p. 126; D'Ohsson, Tableau général de l'Empire Ottoman, lib. III, tomo IV, p. 276.
(885) Veggasi D'Ohsson, op. c., lib. VI, tomo VI, p. 58; e su i varii modi e gradi dell'emancipazione tutto il libro V dell'Hedaya, tomo I, p. 419, seg.
(886) Nella guerra civile del 938, si vede avvolto un gran numero di città o castella del Val di Mazara. Indi è probabile che in ciascuna stanziassero colonie musulmane, almen da una o due generazioni.
(887) Dall'867 in poi non si leggono scorrerie dei Musulmani in Val di Noto, fuorchè nel territorio di Siracusa; e ciò porta a supporre la condizione di vassallaggio, parendo difficile che città tributarie non avessero tentato di spezzare il freno. Nelle guerre civili della prima metà del decimo secolo non è nominata alcuna città del Val di Noto; ma nella guerra civile del 969 si parla della regione di Siracusa.
(888) S'ignora la data, che in vero non potè essere precisa. L'Assemani, Italicæ Historiæ Scriptores, tomo III, p. 475, la riferisce al 737.
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