Le premesse una gonfia dedica alla città di Taormina; una confusa dissertazione biografica e critica; e sparse molta inutile erudizione nelle note.
(893) Cave, Scriptorum Eccles. Historia Litteraria, tomo II, p. 132. La data del 1040, che l'autore assegna a re Ruggiero, è sbagliata d'un secolo.
(894) Il Buscemi morì giovane or son pochi anni, dopo avere pubblicato una biografia di Giovanni di Procida e molte dissertazioni, illustrazioni di diplomi, e articoli di giornali, aggirandosi sempre sulla storia di Sicilia del medio evo. Ricercatore infaticabile, esperto a diciferare manoscritti, erudito nelle cose sacre; ma ellenista così così, critico alla grossa, faccendiere, parteggiante, e però di rado imparziale, il Buscemi recò pur molto giovamento agli studii storici in Sicilia, se non altro perchè rimestava i materiali.
Il suo lavoro su Teofane Cerameo, pubblicato nel Giornale Ecclesiastico di Sicilia, Palermo 1832, n'empie le prime 48 pagine. Contiene accurate notizie bibliografiche e un indice alfabetico dei principii delle omelie, ove sono messe insieme le pubblicate dallo Scorso e le manoscritte di Madrid, secondo il catalogo d'Iriarte. Del rimanente, il Buscemi non mostra nè buona critica nè gusto in questa monografia. Son lieto d'intendere che Pietro Matranga, dotto ellenista siciliano e Scrittore della Vaticana, abbia preso a fare ricerche e studii su le Omelie di Teofane Cerameo. Così possiamo sperare su questo argomento un lavoro profondo e compiuto.
(895) Codex Siciliæ Diplomaticus, p. 316 e 410. Il Di Giovanni bene avvisò che il Teofane monaco, al quale si vede indirizzata una epistola di Fozio, non poteva essere l'arcivescovo di Taormina.
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