Dopo ciò, poco rimane a dire dell'amministrazione civile: della quale dapprima ebbe carico il mohtesib; ma l'oficio in alcuni Stati fu diviso, con diversi nomi; e rimase quel di mohtesib al preposto dei mercati21. La sicurezza pubblica, o sicurezza del despotismo, fu affidata, nelle capitali, a un prefetto chiamato per lo più sâheb-es-sciorta22, del quale v'ha ricordo negli annali della Sicilia musulmana23; e il nome rimase per lo meno infino al decimoterzo secolo, quando i capitoli del Regno di Sicilia chiamano Surta le pattuglie di polizia24. Il mohtesib, o come che si addimandasse, partecipava alle cure edilizie insieme col magistrato municipale propriamente detto, com'oggi l'intendiamo.
Scarsi quanto siano i ricordi che ci avanzan di cotesta parte di civile reggimento negli Stati musulmani del medio evo, pur non cade in dubbio la esistenza dei corpi municipali. Generalmente si appellavano gemâ', che suona adunanza; come sappiamo del Kairewân sotto gli Aghlabiti25; di tutte le città d'Affrica nei primordii della dinastia fatemita26; del califato abbassida nel decimo secolo27, e fino ai nostri giorni delle cittadi e tribù dell'Affrica settentrionale28. Questo ordine, non istituito da legge scritta, era appunto novella forma del gran consiglio di tribù e di circolo, di che parlammo nelle istituzioni aborigene degli Arabi: e in vero non si potrebbe comprendere che i nomadi, fatti cittadini, avessero disusato quell'ordinamento, quando il novello lor modo di vivere lo rendea sì necessario, se non per trattare le cose politiche, certo per provvedere, con mezzi e volontà comuni, ai bisogni particolari della città. La gemâ' nelle popolazioni arabiche par sia stata composta dei capi di famiglie nobili, dei dotti, facoltosi e capi delle corporazioni di arti, le quali assimilavansi a famiglie e costituivano società di assicurazione reciproca nei casi penali: perciò questo corpo municipale somigliava in parte alla curia romana29. Non sappiamo se la sciûra, di che si fa menzione negli annali della Spagna musulmana30, sia la gemâ' sotto altro nome, ovvero una deputazione della gemâ', un comitato esecutivo, diremmo oggi, il quale nei tempi ordinarii amministrasse i negozii del municipio deliberati dallagemâ'; ma certo è che nei tempi torbidi reggeva le faccende politiche.
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