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      Lo stesso avvenne agli altri sminuzzoli di schiatte orientali, troppo deboli per far parte dassč, interessati tutti a stringersi intorno gli Arabi di Adnān per soverchiare i Berberi.
      Arabi e Berberi dunque: ecco la profonda, insanabile divisione della colonia siciliana. Tra gli uni e gli altri non era divario di condizione legale. Mentre in Affrica molte tribł berbere pagavano tuttavia il kharāg e rimanean prive degli stipendii militari, per essere state sottomesse con la forza, in Sicilia le due genti, venute insieme a combatter la guerra sacra, vantavano uguale dritto ai premii della vittoria. Se non che, in fatto, gli emiri dell'esercito siciliano nascean di sangue arabico, al par che i principi aghlabiti; di sangue arabico o persiano i dottori, gli ottimati, la pił parte dei cavalieri del giund; nč poteano smettere in Sicilia l'orgoglio e cupidigia da nobili; nč dimenticare la maggioranza della schiatta loro in Affrica. I Berberi poi non si tenean da meno di loro: conscii del proprio numero, valore, dritti d'islamismo e dritti di natura. Un moderno e sagace osservatore, il generale Daumas, notando il divario ch'č tra le istituzioni sociali degli Arabi e dei Berberi, e trattando particolarmente dei Berberi della Kabilia Grande, come chiaman la regione tra Dellys, Aumale, Setif e Bugia, ben ha dipinto quella nazione col motto di "Svizzera salvatica." Cantoni e villaggi, al dir suo, fanno unitą politiche; rannodansi tra loro per leghe pił o meno durevoli: repubblichette democratiche, ove ognuno ha voce in consiglio; i magistrati elettivi, di breve durata e poca autoritą; case nobili preposte sovente alle leghe, per ambito o riputazione, non per dritto; e, pił che ai magistrati o ai nobili, si obbedisce ai marabuti, frateria che molto somiglia al monachismo del medio evo: la gemā' rende ragione in materia criminale, non secondo il Corano ma con le antiche consuetudini del paese: l'omicida dichiarato fuor della legge; per gli altri delitti, pene pecuniarie, e non mai staffilate come appo gli Arabi.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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