Tra i casi di questa rivoluzione seguirono non pił udite enormezze dei soldati regii, i quali, presa Tunis per battaglia, fecero schiavi tra i Musulmani, sforzaron le donne e sparsero gran sangue (893-894). Dato avviso della vittoria a Rakkāda per lettere legate al collo dei colombi, Ibrahim rescrisse di caricare i cadaveri su le carra; mandarli a Kairewān; e condurli in giro per le strade. Comandņ, non guari dopo (894-895), di mettere a morte i nobili della tribł di Temīm, ceppo di sua famiglia, e appendere i cadaveri alle porte di Tunis. Ministro di tai vendette era stato Meimūn, nominato dianzi, donde venne fieramente in odio a quei cittadini; ma Ibrahim, non prima n'ebbe sentore, che gli mandņ, diremmo noi, un bell'ordine cavalleresco: all'uso di que' tempi collana d'oro e vestimenta di seta ricche d'oro, disegni e svariati colori; e il manigoldo in tanto sfarzo cavalcņ trionfalmente in Tunis. Un anno appresso, fattevi rizzar nuove fortezze, vi andņ a soggiornare il tiranno in persona117; meditando gią la impresa di Sicilia, o parendogli Rakkāda mal sķcura senza lo scampo del mare: o volle sfogare la superbia dell'animo suo sopra la cittą ribelle, prostratagli ai pič come cadavere.
Il medesimo anno della rivolta, Ibrahim allagņ di sangue la reggia per sospetto di una congiura degli eunuchi e stanziali schiavoni contro la vita di lui e della madre118: dal qual tempo in poi, aspettandosi che alcuno dei tanti che tremavano trovasse modo ad ammazzarlo, per meglio guardarsi, consultņ astrologhi e arioli, nei quali ponea molta fede.
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