Salpò costui con centoventi navi da trasporto e quaranta da guerra, il ventiquattro luglio del novecento; arrivò a Mazara il primo d'agosto141; donde movea all'assedio di Trapani. A ciò l'esercito palermitano, ch'era uscito a far guerra contro que' di Girgenti, si ritrasse immantinente alla capitale; e inviò al campo affricano il cadi e parecchi sceikhi, a protestare obbedienza verso il principe, e scusarsi, bene o male, dello assalto sopra Girgenti. Vennero al medesimo tempo messaggi di cotesta città a dolersi dell'esorbitanza dei Palermitani: e sufolarono all'orecchio di Abd-Allah, non si fidasse di quel popol contumace, senza legge nè fede, nè di sua simulata e frodolenta sommessione; e che, se volea pescare al fondo della magagna, chiamasse di Palermo il tale e il tale, e se ne chiarirebbe. Ed ei sì chiamolli: ma ricusarono; e tutta la città dichiarò che non andrebbero. Abd-Allah, a questo, ritien prigioni gli oratori palermitani, rilasciato il solo cadi; e poco appresso mandavi, a portar forse orgogliosi comandi, otto sceikhi affricani. Gli Arabi di Palermo a lor volta li imprigionavano; e risolveansi a tentar la sorte delle armi. Fu capo in questo periodo di rivoluzione un Rakamûweih, uom di nome persiano. Fu emir degli stolti, dice amaramente Ibn-el-Athîr che visse tre secoli appresso: contemporaneo del gran Saladino, scrittor non servile, incapricciatosi d'Ibrahim-ibn-Ahmed, per quella sua feroce severità. Perciò doveano parere savii ad Ibn-el-Athîr coloro che di queto si lasciasser divorare dalla tigre; perciò l'annalista metteva in non cale i dritti dei Musulmani, le sacre franchige calpestate da Ibrahim, valorosamente difese dal popol di Palermo!
| |
Mazara Trapani Girgenti Girgenti Palermitani Abd-Allah Palermo Arabi Palermo Rakamûweih Ibn-el-Athîr Saladino Ibrahim-ibn-Ahmed Ibn-el-Athîr Musulmani Ibrahim Palermo Allah Abd-Allah Ahmed
|