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      A capo di sette anni, correndo il novecento dell'era volgare, costui cominciava a scoprirsi242 presso Setif, nei monti detti di Ikgiān, sede d'una tribł della gente di Kotāma243.
      La gente di Kotāma tenea la pił parte della odierna provincia di Costantina: un quadrilatero da Bugia e Bona su la costiera, a Belezma e Baghaia nella catena degli Aurčs: territorio montuoso, dove coltivato dalle tribł stanziali, dove abbandonato a pascolo e corso dalle tribł nomadi della medesima gente. Si distinguea questa dagli altri Berberi per non so che divario di tradizioni, usanze, dialetto; tanto che gli eruditi vi trovarono appicco a consanguineitą con la schiatta arabica. Che che ne fosse, i Kotamii non si affratellarono punto coi vincitori, nč lor ubbidiron altrimenti che di nome, nč si piegarono a tributo, non che smettere lor costumi aborigeni. Com'ogni altra nazione berbera, i Kotamii par sian vissuti in rozza confederazione, vincolo di schiatta pił che di legge; il quale se non bastava a campar le tribł loro dalla guerra civile nč dalla dominazione straniera, potea stringerle insieme ad un tratto in brevi ma gagliardi sforzi. Allo entrar del decimo secolo, fortissima era la nazione kotamia per numero totale degli uomini o relativo degli armati; poichč la tradizione esagerando portņ che ne andassero trecentomila ad assalire Kairewān; e da pił certi ricordi sappiamo quanti eserciti kotamii corsero in quel secolo fino all'Atlantico e oltre il Nilo sotto le bandiere dei Fatemiti: nelle quali imprese la nazione kotamia si dissanguņ; si trovņ menomata a quattromila uomini verso la metą del duodecimo secolo; nel decimoquarto, qualche tribł che ne rimanea soffriva il giogo di Tunis, e in oggi se n'č dileguato il nome244. Non primeggiava per vero nella confederazione la tribł stanziata a Ikgiān. Ma la mente di Abu-Abd-Allah, l'accentramento e ardore della setta ismaeliana le dettero tal vigore, da soggiogare qualche tribł rivale, tirarsi dietro le altre, e unire la nazion kotamia, anzi una gran parte della schiatta berbera, contro i vincitori Arabi.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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