E pur non maraviglierei, se un di o l'altro si trovasse in qualche cronaca che i ventiduemila bizantini d'oro eran cagione di nuove discordie tra le milizie arabiche e berbere; che le fazioni calunniavan l'emiro d'essersi venduto agli Infedeli per scialacquare lor moneta coi suoi sgherri.
La reazione contro Ibn-Korhob incominciò, come era da aspettarsi, dalla schiatta berbera. Correndo l'anno trecentotrè dell'egira (16 luglio 915, a 3 luglio 916), i Girgentini disdiceano l'autorità sua; mandavano per lettere ad offerirsi al Mehdi; tiravano a sè altre popolazioni, Si fe' capo della parte un Abu-Ghofâr314. Coi principali dei sollevati, volle in persona intimare a Ibn-Korhob, se ne andasse con dio fuor di Sicilia, poichè spiaceva al popolo: ai quali l'emiro pacatamente rispose aver preso lo stato richiesto e costretto da loro stessi; e ricordò il dato giuramento, e si sforzò a persuaderli che non guastassero l'impresa ben cominciata dai Siciliani: ma ostinaronsi; ed ei non volle cedere a minacce. Anzi, mantenendogli molti altri la fede, s'afforzò, com'ei pare, in Palermo e si venne alle armi. Poi, sia che l'avvantaggio fosse rimaso ai sollevati, sia che gli rifuggisse l'animo dal continuar quello spargimento di sangue civile, Ibn-Korhob deliberossi a volontario esilio in Spagna. Non è inverosimile che gli abbia dato il tracollo quella terribil nuova dell'assedio della colonia al Garigliano, di che potea parer causa la pace fermata coi Bizantini315. Noleggiati dunque i legni, trasportatavi gran salmeria delle robe proprie e de' suoi, Ibn-Korhob stava per dar le vele al vento, il quattordici luglio del novecento sedici316. In questo una turba ingombra la spiaggia; salta furibonda su le navi; saccheggia; pon le mani addosso all'emiro, ai figliuoli, agli amici che seguivan sua fortuna, tra i quali un Ibn-Khami, il cadi.
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