Il Mehdi se li godea con gli occhi, quando un cortigiano che gli era allato "Oh padrone," sclamò, "non vidi mai sì gran tesoro!" e il Mehdi a lui: "È il bottino d'Oria." Onde l'adulatore per bruciare incenso al primo ministro, "Puoi chiamare uom fidato," ripigliò, "chi ti riporta a casa tutto questo." Ma il principe avaro gli troncò la parola: "Perdio, s'è mangiato il camélo e me ne reca gli orecchi!"374 I prigioni furono venduti in Affrica375.
Intanto si fermava tra le corti di Mehdia e di Costantinopoli un trattato che ratificò, a quanto parmi, i patti di Calabria e que' d'Ibn-Korhob. Narra il Cedreno, com'apprestandosi Simeone re dei Bulgari a nuovo assalto sopra la capitale dell'impero, mandava a propor lega al principe d'Affrica ch'aiutasse dalla parte sua col navilio; e l'Affricano assentiva e rinviava gli ambasciatori bulgari insieme coi propri per ultimar la cosa, quando gli uni e gli altri caddero in man de' Greci in Calabria e furon addotti a Costantinopoli. Romano Lecapeno, per sturbare la lega, ritenne i prigioni bulgari; rese gli affricani al signor loro, con doni e profferta di soddisfare il tributo della Calabria; e sì bene condusse la pratica, che il Fatemita fermava la pace con esso lui e gli rimettea metà della somma promessa dalla imperatrice Zoe; onde il tributo scemò a undicimila bizantini all'anno. E così rimase in dritto fino alla esaltazione di Niceforo Foca (963); ma in fatto, gli strateghi di Calabria onesti il pagavano, e i ladri si metteano il danaro in tasca376. Tanto il Cedreno, senza data precisa e sbagliando il nome del Mehdi377; il che non porta punto a mettere in dubbio la cosa.
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