In que' primordii della repubblica, sembra già cresciuto il commercio, poichè attirò gli avvoltoi, fatemiti. Abu-l-Kasem-Mohammed, figliuolo del Mehdi, salito al trono il novecentotrentaquattro, allestiva immantinenti un'armata di trenta legni da guerra392; con la quale Ja'kûb-ibn-Ishak corse la riviera ligure, sbarcò nei contorni di Genova, fecevi bottino e prigioni393. Donde Abu-l-Kasem, ragunato novello esercito il novecentotrentacinque, rimandavalo in quelle parti. I Musulmani allor posero l'assedio alla città; apriron la breccia394; entrati con la spada alla mano fecero carnificina degli uomini, preser le donne e i fanciulli, saccheggiaron le case e i tesori delle chiese395 e rimontarono su lor legni. Di passaggio approdano in Sardegna; opprimon col numero que' fieri isolani; lor ardono molte navi; fan lo stesso gioco in Corsica396; e impuni se ne tornano a Mehdia, recando in cattività un migliaio di donne italiane397. Così leggiamo ne' ricordi loro il lagrimevol caso di Genova398, accennato appena dai nostri scrittori del tempo, con giunta dell'avviso che n'avesse dato il Cielo, tingendo di sangue una polla d'acqua399. Alla fine del decimoterzo secolo, non bastando tal prodigio alla repubblica potente e vittoriosa, si finse una terribile vendetta: come la gioventù genovese fosse ita fuori con l'armata; come al ritorno, vedendo la città vota, d'un subito rivolte le prore in caccia de' Saraceni, colseli che si godean l'acquisto in un isolotto disabitato presso la Sardegna, ne fece un monte di cadaveri, e riportò a casa le mogli, le sorelle, i figliuoli.
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