» A tal partito si scorge la disperazione; ed anco all'insolito accordo che par sia stato tra gli Arabi e i Berberi dell'isola; ed alla ostinatissima resistenza: e vincean la prova, se Palermo voleva o potea tentare uno sforzo estremo; se i sollevati sapeano sottomettersi ad unità di comando; e se la carestia non combatteva anco pei Fatemiti. Khalîl, nella primavera del novecentrentanove, cominciò la guerra ai passi delle Madonie: espugnò Caltavuturo, Kalat-es-sirât439, Sclafani; le quali non si ritrae che fossero state soccorse dai distretti meridionali. Assicurate così le spalle e le vittovaglie, volse a ponente; occupò Mazara440; indi una penisola, ch'io credo il Capo San Marco, dove fu preso un condottiero bizantino o di schiatta siciliana, per nome Foca o simile, cui Khalîl fe' morire tra i tormenti441: indi mosse con tutte le genti all'assedio di Caltabellotta. Ebbela a patti, dopo sanguinosa battaglia vinta il dieci luglio; nè potè fare altra impresa fino al settembre, quando messe il campo a Platani. La quale giaceva a dieci miglia in circa da Caltabellotta, una ventina da Girgenti e sei dal mare: antica fortezza d'un miglio in giro, su la cima del monte chiamato in oggi di Platanella, che sorge stagliato e dirupato d'ogni banda su la ripa destra del fiume di Macasoli e su la sinistra del Lico, il quale ha mutato il nome in Platani. La trovarono i Musulmani al conquisto; la tenner anco sotto i Normanni, formidabile e munita d'una rôcca; vi s'afforzarono nelle guerre civili al principio del regno di Federigo Svevo, quando par siano stati smantellati i ripari, e il villaggio conceduto coi terreni alla Cattedrale di Palermo.
| |
Arabi Berberi Palermo Fatemiti Madonie Caltavuturo Kalat-es-sirât Sclafani Mazara Capo San Marco Foca Khalîl Caltabellotta Platani Caltabellotta Girgenti Platanella Macasoli Lico Platani Musulmani Normanni Federigo Svevo Cattedrale Palermo Khalîl
|