Mentre seguia nell'isola cotesto scempio, Khalīl stava all'assedio di Girgenti: poi lasciovvi forte schiera con Abu-Kelef-ibn-Harūn, ed egli si ridusse in Palermo, certo ormai dell'esito. E di marzo del novecenquaranta, Platani inespugnabile s'arrendč; Girgenti tenne il fermo finchč i pił savii o avventurati si salvarono con la fuga; i rimagnenti aprirono le porte a patto d'uscire salvi, il venti novembre: ma Khalīl, quand'ebbeli nelle sue forze, spezzando la fede menolli in Palermo. Le altre castella spaventate a questo eccesso s'affrettarono a chiedere perdono, sperando placare il tiranno: tutta la Sicilia tornņ al nome dei Fatemiti. Khalīl mandava a Kāim in Affrica le caterve dei prigioni da vendere443; nč andņ guari che parendogli queta ogni cosa, s'imbarcņ egli stesso per l'Affrica a' dieci settembre novecenquarantuno; lasciando al governo di Palermo due delegati, per nome Ibn-Kufi e Ibn-'Attāf della tribł di Azd444; chč Sālem era morto l'anno445 innanzi. Si tirņ dietro in altro legno i notabili di Girgenti. E in alto mare comandņ di sfondare la nave; sģ che tutti perirono446.
Donde gli annalisti musulmani si scoton di loro aritmetica impassibilitą, venendo a parlare di questo Khalīl; e chi l'infama d'aver ecceduto ogni limite di efferata barbarie, chi nota aver costui fatto in Sicilia ciņ che niun altro Musulmano osņ prima nč poi in alcun paese. Si narra che al ritorno in Mehdia, sedendo un giorno a brigata coi primi della cittą, caduto il discorso su la guerra di Sicilia, l'empio si millantava: "Non saprei giusto giusto quanti ve ne feci morire; non furono pił d'un milione, non meno di secentomila.
| |
Khalīl Girgenti Abu-Kelef-ibn-Harūn Palermo Platani Girgenti Khalīl Palermo Sicilia Fatemiti Kāim Affrica Affrica Palermo Ibn-Kufi Ibn-'Attāf Azd Sālem Girgenti Khalīl Sicilia Musulmano Mehdia Sicilia Khalīl Attāf
|