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      Or si narra che Hasan dovesse recarlo a spettacolo in Sicilia, con giunta della testa di Fadhl, ucciso di fresco. Se non che il legno fece naufragio; la pelle d'Abu-Iezīd fu salvata; e si tennero contenti d'appenderla a quella stessa porta di Mehdia, ov'egli era arrivato a piantare una lancia al tempo dell'assedio457.
      In Sicilia per sei anni non s'erano pił udite nč guerre nč tumulti, ma furti, soprusi, violenze private: il forte, dice la cronica, si mangiava il debole458; accennando senza dubbio alle enormezze dei nobili e dei condottieri berberi e mercenarii che avea lasciato Khalīl. Nč l'abbondanza potea succedere alla fame, lą dove mancavan le braccia a coltivare il suolo, dopo la orrenda cavata di sangue del novecenquaranta. In questo incontro un Crinite, armeno, stratego di Calabria459, incettava frumento a basso prezzo nella provincia e rivendealo a peso d'oro nella Sicilia oppressa (son le parole di Cedreno) dalla fame e dalla guerra che vi portarono i Cirenaici; nella quale guerra i Romani dettero asilo ai fuggitivi Cartaginesi, nč lor nazione osņ ridomandarli nč esigere il tributo, temendo non i Romani negassero le vittuaglie460. Traducendo cotesti nomi di storia antica che i Bizantini non sapeano smettere, si ha la confermazione di quanto ci narrano gli scrittori arabi. Si ritrae che il Crinite continuava suo traffico almen fino al novecenquarantacinque; poichč l'imperatore che lo spogliņ dell'oficio e dei danari mal tolti, fu Costantino Porfirogenito461.
      Veramente la colonia di Sicilia in questo breve tratto era divenuta ludibrio delle genti vicine.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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