Non guari dopo l'impresa di Calabria, venuto a morte Mansūr (marzo 953), e rifatto califo il figliuolo Abu-Tamīn-Ma'ąd, che fu soprannominato Moezz-li-dīn-illah, l'emiro Hasan andava a corte a Mehdia; lasciato al governo della Sicilia il proprio figlio Abu-Hasan-Ahmed. E Moezz ratificava: il quale atto riferiscono i cronisti con parole diverse; ma la somma č che il califo lasciņ l'emirato ad Hasan con sostituzione d'Ahmed in caso d'assenza e di morte555. Segnalatissimo favore, da potersi comprendere col bisogno che avea Moezz del vincitor di Gerace per l'impresa d'Egitto, la quale poi si differģ. Dovea forse combattervi l'esercito affricano, tornato di Calabria in Sicilia, il quale ripassņ in Affrica poco dopo il viaggio di Hasan556.
Mentre si pensava a tal conquisto, l'emiro andņ ad audace fazione in Spagna. Era occorso che spacciato un corriere di Sicilia in Affrica con lettere per Moezz, s'imbattč in una nave di mole non pił vista in que' tempi, fatta costruire da Abd-er-Rahman califo omeiade di Spagna e mandata a mercatare in Egitto; le genti della quale detter di piglio piratescamente al legnetto siciliano, nč rispettarono gli spacci. Il che risaputo da Moezz, commetteva ad Hasan di far la vendetta con l'armata di Sicilia. Entrato nel porto d'Almeria, l'emir bruciņ quanti legni v'erano; prese il naviglio che avea fatto l'insulto, tornato gią d'Alessandria con ricche merci e giovani cantatrici per Abd-er-Rahman; poi sbarcņ, messe Almeria a sangue ed a ruba; e salvo si ridusse a Mebdia.
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