Tornati in Sicilia Ahmed e i nobili574 che di gioia non capivano nella pelle, si aprì la primavera del novecensessantadue con tripudio universale dei Musulmani, dal palagio degli emiri all'infimo tugurio. Avea bandito Moezz per tutto l'impero che il dì della circoncisione del proprio figliuolo, sarebbero anco circoncisi i fanciulli maturi a ciò di ciascuna famiglia, spesando lui le feste, che soglion farsi in tal solenne passaggio dell'uomo dal grembo della madre al consorzio della città575: chè tai larghezze usano tuttavia i facoltosi musulmani verso lor clienti, e i poveri del paese partecipano dei banchetti imbanditi576. Alla nuova luna dunque di rebi' primo del trecencinquantuno (8 aprile 962), scritti innanzi tratto i fanciulli, si compiè il rito, cominciando dal figliuolo e dai fratelli dell'emiro Ahmed, e via scendendo ai nobili ed alla gente minuta, che in Sicilia sommarono a quindicimila giovanetti; e da parte del califo lor furono dispensati centomila dirhem e cinquanta some di vestimenta e piccioli regali577. La circoncisione, ch'è uso antichissimo degli Arabi, non precetto del Corano, non ha tempo determinato; si fa per ordinario a sette anni, la differisce qualche famiglia più o meno infino a' sedici. Però il numero che notammo non ne darà con certezza quello degli abitatori musulmani di tutta l'isola; pure servirà a ragionarlo a un di presso578.
Senza dimora, Ahmed mandava ad effetto il disegno. Mosse del mese di maggio, con esercito di Siciliani e Affricani, sopra Taormina; i cui cittadini, com'era manifesta la causa dell'assalto, s'erano apparecchiati a difendere fino agli estremi la roba e libertà. E valorosamente il fecero; nè li sgomentaron le nuove soldatesche di Hasan-ibn-'Ammâr, cugino d'Ahmed, venuto d'Affrica in Palermo il primo agosto e sopraccorso al campo.
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