Que' di Rametta intanto chiesero aiuti a Niceforo Foca, il Domestico, come il chiamano sempre gli Arabi, dall'alto oficio che tenne pria dell'impero e che illustrò, a danno loro, col conquisto di Creta (maggio 961) e altre belle vittorie586. Salito al trono, volle levare all'Impero la vergogna del tributo che si pagava ai Musulmani; e sperò che bastassero gli auspicii suoi e le medesime armi a ripigliar la Sicilia col favor della popolazione cristiana. Onde adunò poderoso esercito, dicesi più di quarantamila uomini587, di varie nazioni: Armeni, antichissimi difenditori dell'impero; mercenarii russi588, battezzati di fresco; e gli eretici Pauliciani589 che, trasportati in Tracia, militavano sotto le insegne dei loro persecutori con riputazione di ferocissimi soldati: dei quali i Russi e i Pauliciani avean testè fatto buona prova a Creta590. Si apprestarono legni di non più vista grandezza per traghettare le genti; le navi da battaglia robuste e munite di fuochi591; il terrore dell'oste accresciuto da grande salmeria di macchine da gitto592; deputato a pregare il cielo in buona forma e vigilare sì sospetta accozzaglia di costumi, lingue, e coscienze straniere, con oficio di cappellano maggiore, come noi diremmo, un Niceforo, uom di molta pietà e molto senno, prete di corte, poscia vescovo di Mileto e in ultimo santo canonizzato593. Fin qui l'imperatore provvide da vecchio soldato. Se non che elesse i condottieri per favore e corta scaltrezza di palagio. Non uno ma due condottieri, patrizii entrambi; dei quali il primo fratello del protovestiario, o maggiordomo che noi diremmo, ebbe nome Niceta; eunuco pien di religione, erudito negli scritti dei Santi Padri, ma, sbagliata la via, si trovava in quella stagione protospatario, che suona aiutante di campo dell'imperatore.
| |
Rametta Niceforo Foca Domestico Arabi Creta Impero Musulmani Sicilia Armeni Pauliciani Tracia Russi Pauliciani Creta Niceforo Mileto Niceta Santi Padri
|