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      Ahmed si pose alla vedetta a Messina con quante forze potè. Quando l'armata nemica sciolse le vele per Costantinopoli, risolutamente ei l'assalì; con tanta disparità di preparamenti navali, che i Musulmani gittaronsi talvolta a nuoto per appiccare il fuoco ai legni nemici622. Aspro e lungo indi il combattimento, che ne rosseggiò il mar di sangue, scrivono gli Arabi623 in metafora, e può passare. Compiuta fu lor vittoria nella battaglia dello Stretto, come la chiamarono. Affondate, arse o prese tutte le navi bizantine; fatto grandissimo numero di prigioni, con cento patrizii e mille altri nobili, se la non è metafora aritmetica d'Ibn-Khaldûn. Il bottino e i prigioni erano recati in Palermo624. Tra gli altri l'eunuco ammiraglio, il quale fu mandato a Moezz, e dimorò due anni a Mehdia625 in comoda prigione, ingannando il tempo a copiar le omelie di San Basilio e qualche altro pio testo greco, in più di dugento fogli di pergamena: bel volume ch'è adesso nella Biblioteca di Parigi, soscritto con data e nome e titoli e donazione a una chiesa di Costantinopoli, condotto dal principio alla fine con mano uguale e ferma, di buon calligrafo, rubriche ad oro e colori, larghi margini e puliti, colonne e righi tirati a squadra e compasso, che Temistocle e Archimede avrebbero potuto invidiare tant'arte a Niceta626. Ahmed, toltosi costui dinanzi, spingea le gualdane contro le città greche, com'io credo, di Calabria; le quali, visto depredati i contadi e intercetti i commerci, altro partito non ebbero che di far la tregua, pagando tributo ai vincitori627. Questo fine sortì la impresa di Niceforo Foca628.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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