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      Chi mai in questo popolo crederebbe che il principe è serrato in camera a procacciare la sicurezza e prosperità del paese e il trionfo vostro su i nemici?" E finì con ricordar loro, da moralista e da medico, tutte le virtù, anche di star contenti a una moglie; promettendo che, s'e' lo ascoltassero, così conquisterebbero i paesi orientali, com'avean fatto del Ponente647. E con ciò a consultare gli astrologi e più sovente le spie; tenere mandatarii con le man piene d'oro nei paesi agognati; e biechi bargelli su le popolazioni arabiche d'Affrica. Ond'ei parrebbe a legger di Filippo secondo di Spagna, se nei costumi di Moezz si notasse fanatismo ed ipocrisia, anzichè un animo generoso e un colto ingegno, vago di poesia, vivace e facondo, pratico in varie lingue; il berbero, il negro e lo slavo648. Del rimanente uom di stato non ordinò mai vasto disegno con maggior arte, ch'egli il conquisto d'Egitto. Oltre le dette pratiche, si procacciava séguito nelle due città sante dell'Arabia; si assicurava in Affrica; accumulava tesori; ordinava gli eserciti; e cercava, per mandarli ai conquisto, un gran capitano senz'ambizione.
      Lo trovò o lo fece egli stesso: un Siciliano di schiatta cristiana649, Giawher, che suona "'gioiello;" se pur questo non è il vocabolo arabico raddolcito dalla nostra pronunzia. Figliuolo d'un Abd-Allah, che pare schiavo rinnegato, Giawher fu comperato da un eunuco affricano, rivenduto a un secondo e da questi a un altro; il quale ne fece dono al califo fatemita Mansûr650. Messolo a lavorar coi segretarii, Mansur poi l'affrancò; donde entrava, secondo legge musulmana, nella famiglia.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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