Più popolosa e grossa che le due solenni città del municipio e del governo, la regione non murata detta delli Schiavoni, dava stanza alla marineria ed ai mercatanti stranieri che traeano in Palermo696. Eran altresì aperte, e non dissimili l'una dall'altra, le Regioni Nuova e della Moschea, le quali racchiudeano i mercati e le arti: cambiatori, oliandoli, venditori di frumento, droghieri, sarti, armaiuoli, calderai, e via dicendo ciascun mestiere dassè, diviso dal rimanente; se non che i macellai teneano oltre cencinquanta botteghe in città697 e molte più fuori. Due contrade, ch'Ibn-Haukal intitola regioni senza porle nel novero delle cinque, si addimandavano dei Giudei e di Abu-Himâz. Similmente il Me'sker, che suona Stanza di soldati, par fosse ricinto a parte698. I sobborghi che serbavan vestigia dei guasti durati nelle guerre dell'independenza, correano a scirocco frammezzo ai giardini fino all'Oreto, ove si sparpagliavano su la sponda; ed a libeccio salivano dal Me'sker in fila continua fino al villaggio di Baida699. La postura delle regioni si ravvisa di leggieri. Il Cassaro in mezzo, in forma di nave che volgesse la prora a tramontana. Come ancorata per traverso, a greco, la Khâlesa; da levante a libeccio la Regione della Moschea, la Regione nuova e il Me'sker: gli Schiavoni, in linea paralella al Cassaro, dal lato di ponente.
Il mare, sì come è manifesto, entrando per una stretta foce che non è punto mutata, disgiungea la Khâlesa dalla estremità settentrionale delli Schiavoni; e imbattendosi nella punta del Cassaro, si fendeva in due bacini o lagune; dei quali su l'occidentale era costruito nelli Schiavoni il porto di commercio; su quel di levante nella Khâlesa, l'arsenale.
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