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      Ma l'esercito siciliano non operò mai insieme coi Greci: che gli uni e gli altri combattessero contro Otone sul medesimo campo di battaglia, è falso supposto di moderni scrittori, i quali si fidarono alle compilazioni, mettendo da parte le croniche originali.
      In primavera dell'ottantadue, Otone venne sopra Taranto, e in breve la espugnò, mal difesa dai Greci768. Nella poderosa oste militavano Sassoni, Bavari e altri Tedeschi, Italiani delle province di sopra e dei principati longobardi; condotti dai grandi vassalli dell'Impero laici ed ecclesiastici, dal fior della nobiltà di Germania e d'Italia769. Scarseggiando di forze navali, Otone s'acconciò coi protocarebi di due salandre, mandate fin dai tempi di Niceforo Foca a raccogliere le tasse di Calabria; i quali gli prometteano d'ardere il navilio musulmano: ch'era doppio tradimento, o quei tentennavano nella fede del signor loro, e si disponeano a seguir Otone vincitore, e vinto abbandonarlo. Erano navi, scrive Ditmar, di mirabile lunghezza e celerità, con doppia fila di remi e cencinquanta uomini ciascuna; armate di quel fuoco cui nulla spegne se non l'aceto. Due gualdane di Musulmani furon sopraffatte dall'esercito d'Otone770; una delle quali, o una terza che fosse, si difese in una città, credo io Rossano, poi si dette alla fuga771.
      Abu-l-Kâsem, partito con l'esercito del mese di ramadhan trecentosettantuno (27 aprile a 26 maggio 982), saliva lungo la costiera orientale di Calabria, dove ebbe più certi avvisi delle forze del nemico accampato a Rossano772. Perchè non si fidando d'assalirlo, adunati i capitani che voleano andare innanzi, risolutamente ordinò la ritirata: e mandavala ad effetto con l'esercito e il navilio, quando i legni nemici che stavano alla vedetta, addandosene, mandarono spacci ad Otone che corresse sopra i Musulmani sbigottiti773. Ei lascia addietro gli impedimenti e col fior dei suoi fa tate diligenza che sopraggiugne i Siciliani il quindici luglio774 su la marina di Stilo775. Vistili da lungi sparuti di numero, sclama che sono masnadieri, non soldati, e, incontanente comanda di dar dentro776. Abu-l-Kâsem, facendo alto, s'era già messo in ordine di battaglia777.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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