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      Il quale in su l'entrar di maggio poneva il campo a Bari, vi chiudea Gregorio catapano della provincia; e avrebbe espugnata la capitale senza le armi dei Viniziani, pronti ad aiutar l'impero greco quando ne andava la sicurezza dell'Adriatico. Perchè Pietro Orseolo doge di Venezia, salpato con l'armata a dieci agosto, approdava a Bari il sei settembre in faccia ai nemici, che invano instrussero i cavalli su la costiera e fecero avvisaglie con lor navi. Rifornita Bari di vettovaglie, il doge ordinò ogni cosa per fare ad un tempo la sortita dal sobborgo e dar battaglia navale. E per tre dì fu combattuto ad armi bianche e dardi artifiziati con fuoco; finchè Safi vedendo averne la peggio, chetamente levò il campo la notte del ventidue settembre841.
      Minori sembran le forze e meglio giudicata la vittoria, nella battaglia navale che si travagliò il sei agosto del mille e cinque a Reggio; dove i Pisani, emuli ormai di Venezia, ruppero i Musulmani842. D'agosto del mille e nove, spezzato il patto del capitano Sato, o cred'io Sa'îd, i Musulmani occupavano un'altra volta Cosenza843. Poi si legge che un Ismaele combatteva insieme coi Saraceni l'anno mille undici a Montepeloso; ch'era ucciso nella zuffa un Pasiano e che Ismaele entrava nel castel di Bari844; nel qual testo par si debba legger Melo in luogo d'Ismaele845: e sarebbe il nome, se fausto o male augurato non so, al certo venerabile e grande, del cittadin di Bari, il quale, levatosi come Smagardo contro la tirannide bizantina, comperò indi a poco le spade normanne.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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