Tale al certo la popolazione infedele di Reggio, la quale il millesessanta s'accozzò coi Cristiani in una infelice fazione navale contro la patria, per isfogare odii di parte o mostrar fede ai novelli signori855. Qualche altro esule sventurato, qualche avventuriere di negozio o di scienza, stanziò in questo tempo a Salerno, come sarà detto a suo luogo. Ma il flagello che aveva afflitta per due secoli l'Italia dal Tevere al Faro, si trovò spezzato innanzi la metà dell'undecimo.
Le battiture del quale, furono al certo più spesse e crudeli che non ci sia venuto fatto di raccontarle su i ricordi, pochi e dispersi, di due secoli oscurissimi; delle quali notizie alcune si trovano senza data nè certezza di nomi topografici nelle agiografie; e però non ci si può fare assegnamento856. Migliore testimonianza danno i nomi che leggiam tuttavia su le carte geografiche in luoghi di cui non fan motto gli annali cristiani nè dello islam: i quali nomi, e tanti che ne ignoriamo, e tanti che si sono dileguati, ragion vuole derivino dai casi del nono e decimo secolo, anzi che del decimoterzo, quando le squadre musulmane di Federigo secondo e di Manfredi non faceano un passo che gli scrittori guelfi immantinenti non ne ritraessero l'orma. Nido dei Musulmani par sia stato nel nono secolo il Monte Saraceno, come si addimanda, su la costa meridionale del Gargano857, a settentrione del qual promontorio, tra Viesti e il lago di Varano, è anche una Punta Saracena. Un monte Saraceno s'innalza rimpetto al comune di San Bartolomeo di Capitanata su l'altra sponda del Fortore.
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