Suggellossi col sangue degli Sciiti l'amistą della nuova dinastia e delle popolazioni arabiche, ristrette ormai nelle cittą; poichč prima gli Aghlabiti, poscia i Fatemiti, per corta ragion di Stato, avean battuto e annichilato i nobili del giund stanziati nei villaggi891. In molte cittą i Berberi, in alcune anche gli Afarika, avanzi de' Cristiani del paese, soggiornavano con gli Arabi892, e gią parea che le varie genti e la novella dinastia si acconciassero a far una nazione. Gią gli Zīriti, abbandonata l'antica lor sede di Ascīr nelle montagne di Titeri, s'eran posti a Mansuria a mezzo miglio del Kairewān, o piuttosto dentro la stessa capitale arabica, la quale fu poi congiunta da fortificazioni a Mansuria893. Fiorirono in questo tempo le manifatture e i commerci, condotti da una mano nel Mediterraneo con Sicilia, Spagna e altri paesi marittimi894; dall'altra mano con le regioni interne del continente affricano. La quale prosperitą industriale si potrebbe d'altronde argomentar dallo smodato lusso della corte zīrita in feste pubbliche, sposalizii, funerali, doni ai califi d'Egitto; ed anche dallo sminuito valore, o vogliasi dire cresciuta copia, dei preziosi metalli895. Attestano i commerci con l'Affrica centrale i presenti mandati a Mansūr dai principi del Sudān (992) e la barbarica pompa degli Zīriti che in lor solenni cavalcate usciano con elefanti, e giraffe, oltre le belve indigene dell'Atlante896.
Nč la potenza sembrava minore del fasto nel regno di Moezz-ibn-Badīs, temuto da tutti per mezzo secolo, com'uomo intraprendente e savio nei consigli e gagliardo nelle armi.
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