Mandò innanzi l'eunuco Oreste, fidatissimo ciambellano ed aiutante di campo, con grosse schiere di sudditi ed ausiliari: Macedoni, Vallachi, Bulgari, Russi, che solean militare sotto le insegne bizantine902; i quali cacciarono i Siciliani d'ogni luogo che occupavano in Calabria. Reggio allora fu ristorata per le cure del catapano Boioanni, che servisse di stanze d'inverno all'oste, la quale per passar lo Stretto aspettava altre forze con l'imperatore903 e il navilio con un suo parente904. Si differì poi l'impresa per l'infermità di Basilio, che di corto ne morì in dicembre del milleventicinque905.
Divulgatosi il pericolo della Sicilia, Moezz-ibn-Bâdis profferse, ed Akhal accettò aiuti; poichè bandìssi in Affrica la guerra sacra; alla quale l'ambizioso signore agevolmente spingea quelle turbe sì infocate contro gli eretici. Tanto che li stivò in quattrocento barcacce: di gennaio del milleventisei li avviò alla volta di Sicilia, fidandosi in Dio e nella bonaccia. Presso Pantellaria si leva un turbine di vento, ed ecco a un tratto capovolti e affondati i legni; campando pochi uomini dal naufragio906. Più efficaci ausiliari furono ad Akhal la balordaggine di Costantino ottavo rimaso solo sul trono a Costantinopoli, una dissenteria che s'apprese in Calabria all'esercito e la niuna esperienza d'Oreste nel governare la guerra. I Siciliani, assalitolo improvvisamente, gli diedero una sanguinosa rotta; per vendicar la quale, Romano Argirio ch'era succeduto a Costantino (novembre 1028) racimolò nell'Ellade e Macedonia que' che gli pareano i migliori soldati e sì mandolli in Italia.
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