Altro oratore greco andava appo Moezz-ibn-Bâdis con ricchi presenti di sete, arnesi e rarità912.
Akhal s'era messo per un mal terreno, ch'anelando d'uscirne prese la scorciatoia al precipizio. Narrano gli annali com'egli stando in su le armi in terra di nimici, sovente lasciasse il reggimento dell'isola al figliuolo per nome Gia'far, ch'era l'opposto di lui: nè giusto nè umano coi sudditi. E senza appicco, voltando pagina, leggiamo che Akhal, assembrati i Siciliani, dice volerli sgravare degli Affricani partecipanti di lor paesi e poderi913; esser disposto a cacciar quegli intrusi. A che i Siciliani rispondeano non potersi, quando gli Affricani s'erano imparentati con esso loro e commiste le due genti e divenute tutt'una. L'emiro li accomiatò. Chiamati a sè gli Affricani, proponea lo stesso partito contro i Siciliani: ed assentirono. Indi Akhal a favorire gli Affricani: se li messe attorno; francò lor poderi e levò il Kharâg da que' soli dei Siciliani914. Tra cotesti cenni vaghi, disparati ed a prima vista contraddittorii, dobbiamo discernere il fatto che scompigliò e capovolse la Sicilia musulmana.
Ne' ricordi dei due primi secoli dell'egira i giund prendono nome ordinariamente dal paese ove soggiornano: i Sirii, gli Egiziani, i Khorassaniti che passano di tratto in tratto in Affrica e Spagna, son le milizie arabiche di Siria, Egitto e Khorassan, mescolati coi proprii liberti delle schiatte vinte. Si poteano chiamar dunque Siciliani, verso il mille, i discendenti dai primi conquistatori arabi del paese; ed Affricani i figliuoli dei sopravvenuti quando cadde la dinastia aghlabita (910), quando s'innalzò la kelbita (948) infino a quei che testè avea cacciato d'Affrica (1004-1019) la fame e la persecuzione religiosa.
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