Ma cimentando tal supposto con le condizioni che dà la cronica, in parte vi si adatterebbero e in parte no. Starebbe bene a dire gli Affricani partecipanti del paese, cioè degli oficii pubblici e stipendii militari; si potrebbe ammettere, in significato più largo, la partecipazione loro nella proprietà territoriale915; ma sarebbe duro a credere che poche famiglie di rifuggiti e di avventurieri fossero cresciute a tal numero che Akhal vi potesse far assegnamento contro l'antica nobiltà e il popolo musulmano dell'isola. Inverosimile parmi che un principe arabo di nobil sangue abbassasse alla condizione di ra'ia, o plebe, il fior della nobiltà, cancellandoli dal giund: chè a questo torna la voce "cacciare" adoperata nel testo, non a cacciar dal paese. Inverosimile ch'ei levasse il kharâg su i poderi dell'antica nobiltà e condonasselo alla nuova: ingiustizia da non venire in mente a tiranno musulmano. Ma intendendo, all'uso nostrale, Siciliani la progenie degli antichi abitatori educata nell'islamismo, ed Affricani la progenie del giund d'Affrica trapiantato nell'isola in varii tempi, i nomi convengono alle origini e si decifera bene il testo. Akhal volendo stigare i Siciliani, ricorda loro che gli intrusi godonsi in parte il retaggio degli avi; e quand'ei passa dalle arti oratorie ai fatti, distingue le proprietà916 degli uni e degli altri: lascia o rende immuni quelle dei vincitori, aggrava quella dei vinti, con una rivendicazione di dritti fiscali, alla quale non avevan che rispondere i giuristi della scuola di Mâlek917. Si ritrova in Sicilia così la generazione d'uomini che non potea mancarvi; quella che in Spagna si chiamò dei Mowalled ed aiutò alla dissoluzione del califato918; quella che a capo di dieci anni da questa novazione d'Akhal occupò lo stato nella Sicilia centrale; gli "uomini ignobili" come li chiaman allora le croniche919. Veramente la divisione di Affricani e Siciliani, torna a vincitori e vinti, a nobili e popolo: come in ogni paese conquistato, mescolandosi la schiatta, ne avanza la distinzione di classi: in Italia, gli Italiani fatti popolo e i Longobardi nobiltà; in Francia, i Galli e i Franchi; in Inghilterra, i Sassoni e i Normanni.
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