V, cap. XX, nelle prime imprese del conte Ruggiero. Il sito e i ricordi delle guerre precedenti fanno comprendere che gli Affricani abbiano amato a decider la sorte delle armi a Rametta più tosto che a Messina. Si spiega con pari agevolezza il silenzio di Cedreno sul combattimento di Messina, e dei cronisti normanni su la battaglia di Rametta; poichè il primo scrivea delle giornate campali, senza particolareggiare le fazioni minori; e i secondi scriveano de' trofei di lor gente, senza curarsi del resto, o trascurandolo a bella posta. In ogni modo i due combattimenti son distinti.] ostinatamente gli Arabi Siciliani in lor cittadi e castella; sì che Maniace non ne occupò più di tredici in due anni943. Della qual guerra spicciolata, non ci avanzano ricordi storici; ma dette argomento lì su le rive del Baltico a millanterie di veterani, invenzioni di scaldi e aggiunte di chi venne dopo. Dico dell'Eneide a lor modo che intesson le saghe con le imprese giovanili di Aroldo il Severo che poi fu re di Norvegia. Rimondata delle favole, la tradizione torna a questo: che Aroldo capitanò la squadra dei Varangi nell'esercito di Maniace; che a lungo combattè in Sicilia contro Arabi del paese e Berberi; che andò in nave a qualche fazione su la costiera, che prese qualche terra per impeto d'armi e stratagemmi; e sopratutto che fece fardello di ricco bottino, mandollo a serbare a corte di Russia e di lì portosselo a casa. E forse ne rimane qualche briciolo ne' musei di Copenhagen, Cristiania e Pietroburgo, tra le monete musulmane d'oro trovate intorno il Baltico, avanzo dei peculii che raccoglieano quegli svizzeri dell'impero bizantino944.
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