Intanto era surta un'altra discordia. Per mala guardia del navilio bizantino, Abd-Allah imbarcatosi a Caronia o Cefalù avea riparato in Palermo, donde potea ricominciare la guerra954. Maniace ne salì in tanta collera che venutogli tra i piè l'ammiraglio, il chiamò poltrone, vigliacco, traditor dell'impero; gli diè in sul capo due e tre volte d'un suo bastone. E Stefano se n'andò a comporre lettere all'eunuco Giovanni: questo piglio di principe assoluto, questa violenza contro i proprii parenti dell'imperatore, mostrar chiaro l'animo ribelle di Maniace: badasseci o sel vedrebbe piombare a Costantinopoli con l'esercito pronto a seguirlo in ogni attentato955.
Era già caduta Siracusa, dove par che Maniace desse opera a ristorare le fortificazioni, il culto e gli ordini pubblici; rimanendo fin oggi il suo nome al castello della punta estrema di Ortigia956. Si narra inoltre ch'ei mandasse in un'arca d'argento a Costantinopoli il corpo di santa Lucia, additatogli da un vecchio cristiano; disseppellito in presenza della compagnia normanna; e trovato intero e fresco dopo settecent'anni: come raccontava a capo d'un altro mezzo secolo qualche veterano normanno a' monaci di Monte Cassino, o almen quei lo scrissero957. Similmente nelle altre città occupate, Maniace ordinò castella con forti presidii, per cavar la voglia ai terrazzani di scuotere il giogo. Gli acquisti si rassodavano; poco avanzava ormai perchè tutta l'isola tornasse all'impero e al cristianesimo. Ma repente per segreto comando della corte, il capitano vincitore fu preso, imbarcato per Costantinopoli, gittato in fondo d'un carcere; e commesso di ultimare la guerra a quel medesimo Stefano ed all'eunuco Basilio Pediadite958.
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