In particolare vi si dovea coltivar meno lo studio del dritto che racchiude ogni idea politica dei Musulmani1045; e la schiatta siciliana, assai meno mescolata con l'arabica, le si dovea mostrare pił ostile.
Per qual vicenda fosse cacciato Simsām di Palermo si ignora. Ma la Sicilia centrale era perduta; la regione di levante obbediva forse di nome; questo "Brando dell'impero" non era uom di guerra nč di stato, e volle far troppo il re in Palermo, o parve inutile impaccio alla gemā'. Gli dissero dunque di andarsene con Dio, e vollero provare la repubblica; se pur non aveano esaltato e deposto, tra i Kelbiti e la repubblica, un principe che regnasse qualche anno o qualche mese, Abd-er-Rahman-ibn-Lūlū, soprannominato Sceikh-ed-Dawla (Anziano dell'Impero) che rifuggissi in Egitto1046. Si vedrą nell'ultimo capitolo, come la capitale, bramosa tuttavia di ricomporre lo stato, abbia promosso o accettato un re novello di schiatta nobile; il quale finģ peggio dei predecessori.
CAPITOLO XIII.
Sfasciandosi per tal modo gli ordini pubblici, facea pur la Sicilia bella mostra al di fuori: grosse e frequenti cittą, valide fortezze, monumenti, industria agraria e cittadinesca, commercio, lusso, scienze, lettere. Le quali parti di civiltą sendosi maturate sotto la dinastia kelbita che pił o meno le promosse, noi le verremo esponendo in questo e nel capitolo seguente, recando la storia letteraria sino al fin della guerra normanna; e farem anco parola dei dotti, i quali non trovando patria sotto il giogo cristiano, vollero serbarne schietto il simulacro nell'esilio, sģ che andarono raminghi in Spagna, Affrica, Egitto ed Oriente, nella prima metą del duodecimo secolo.
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