Il titol che aggiugne di Kātib, ossia segretario; mostra che quest'Omar il fu in alcun oficio pubblico, forse nella segreteria di Stato. Del quale se i versi d'amore son troppo geometrici, v'ha uno squarcio d'elegia che direbbesi scritto da stoico romano anzi che da credente arabo: sģ sdegnoso il pensiero, alto senza puntello di religione; ed anco semplice e grave nella forma; se non forse per due bisticci che il poeta incastrņ nell'ultimo verso1200. Ibn-Kattā' similmente fa ricordo del Segretario Abu-Abd-Allah-Mohammed-ibn-Hasan-ibn-Kereni1201, astronomo, aritmetico e poeta1202.
Che la matematica e l'astronomia si fossero applicate in Sicilia a studii topografici, non si puņ negar nč affermare. In vero scorgiamo una bella. correzione della postura dell'isola rispetto all'Affrica. Ibn-Haukal Bel decimo secolo supponea la Sicilia guardare dritto Bugia, Tabarca e Marsa Kharez (La Calle); cioč la spingea due gradi pił a ponente1203. Ibn-Iūnis, il celebre astronomo del Cairo, alla fine del decimo secolo, con errore contrario la tirava dieci gradi a levante di Tunis1204. Ma una notizia anonima che leggiamo in Iakūt e par si debba riferire a sorgenti siciliane dell'undecimo secolo, pone vicinissima alla Sicilia tra le terre d'Affrica l'antica Clipea presso il Capo Bon, aggiugnendo correr tra quella e l'isola cenquaranta miglia, ossia due giornate di navigazione con buon vento, e, da un altro lato, lo Stretto del Faro misurarsi due miglia, lą dove l'isola pił s'accosta alla terraferma1205. Donde parmi che la correzione sopraddetta si debba riferire ai navigatori siciliani ed affricani, non agli astronomi; tanto pił che lo sbaglio delle longitudini non si potea riconoscere da privati senza un osservatorio fornito di quegli smisurati stromenti che gli Arabi furon primi a costruire.
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