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      Il capitolo sul Tentatore, assai più particolareggiato che non soglia incontrarsi negli scolastici musulmani, par si rannodi a quella fissazione dei devoti siciliani ed affricani sulla fine del nono o principio del decimo secolo1302.
      Ad un tempo, col progresso dalla cieca divozione al misticismo, si notò in Sicilia, sì come in ogni altra provincia musulmana, novello fervore per le lettere, soprattutto gli studii filologici, come s'intendeano da ciascuno fino al decimottavo secolo; i quali non fecero rinascere in Oriente quegli antichi poeti arabi nè quel vivo e conciso parlare dei compagni di Maometto; nè altro produssero che una mediocrità più generale, uno stile luccicante, ondulante e ridondante; quel che ammiran da otto secoli in Hariri, e che da nove o dieci secoli avviluppa presso que' popoli il pensiero e sovente ne tien luogo. Ma tant'è, che il lungo secento degli Arabi non mancò di pregi, come nè anco il secento europeo del decimosettimo secolo o del decimonono. Al par che gli Spagnuoli, Affricani, Egiziani e Sirii, i Musulmani di Sicilia non poteano giugnere a segno più alto; ma ben toccaron quello nell'undecimo secolo, nè furon da meno degli Spagnuoli; superarono forse le altre province dette, nelle quali la natura non sorrideva sì dolcemente, e le schiatte antiche, Semiti, Copti, Berberi, non eran metallo suscettivo di tempra sì fina.
      Dopo Ibn-Khorasân, grammatico siciliano della prima metà del decimo secolo1303, ne comparisce un altro per nome Hasan-ibn-Ali, il quale, andato, in pellegrinaggio, morì alla Mecca, allo scorcio del trecentonovantuno (novembre 1001) lasciando onorata memoria di sè nelle scuole d'Oriente1304. Qualche mezzo secolo innanzi, era venuto a stare in Sicilia Musa-ibn-Asbagh-Morâdi, da Cordova, al ritorno d'un viaggio in Oriente: linguista, grammatico e, dicono, elegante poeta; ma fece in ottomila versi una parafrasi del Mobtedâ1305, ossia «Primordii;» forse i Primordii del mondo e racconti dei Profeti d'Abu-Hodseifa il Coreiscita1306. All'entrar dello undecimo secolo, visse in Sicilia il rifuggito spagnuolo Sa'id-ibn-Fethûn che ricordammo di sopra: il quale fu insieme linguista e compose un trattato di versificazione1307.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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