75 Su le varie entrate legali e le opinioni dei giuristi, citerņ in generale Mawerdi, Ahkām-Sultanīa, lib. XI, XII, XIII, XIV, XVII, XVIII. I fatti generali che allego si cavano dalla storia dei primi cinque secoli dell'islamismo.
76 Si percorrano nel Libro II le vicende della colonia infino al tempo di cui si tratta, e si vedrą appena un dono di spoglie e prigioni di Castrogiovanni fatto dallo emir di Sicilia al principe aghlabita, e da questi al califo.
77 Intitolato il Moscitarik, opera di Iakūt, geografo del XIII secolo. Il testo arabico č stato pubblicato a Gottinga dal dotto e infaticabile dottor Wüstenfeld.
78 Veggasi il Moscitarik, alla voce Mźzar. Č noto a tutti che gli antichi supposero il nome di Segesta, mutato per eufemismo da Egesta; ma l'autoritą degli antichi č debolissima in fatto di etimologie.
79 Veggasi il Libro II, cap. IX, p. 407 del primo volume.
80 Alla prima apparteneano Ibn-Gauth (Libro II, cap. III, p. 285 del primo volume), un della tribł di Hamadān (Libro II, cap. VI, p. 314 del primo volume), i Kelbiti, che furono emiri di Sicilia nel X secolo, e fin nel XII secolo un della tribł di Kinda, che comperņ una casa in Palermo da un Berbero di Lewāta. Della seconda nasceano gli Aghlabiti, che mandarono molti loro congiunti in Sicilia: e si trovano inoltre i nomi delle tribł di Kināna, Fezāra e altre dello stesso ceppo. Tra i poeti arabi di Sicilia, che fiorirono la pił parte nell'XI e XII secolo, veggiamo tre rami soli di Kahtān e moltissimi di Adnān, non ostante la signoria dei Kelbiti.
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