Figura ellittica, il cui asse maggiore coincidea con la strada del Cassaro d'oggi presa dalla cattedrale a Sant'Antonio. A quest'asse correan quasi paralelle, d'ambo i lati, due strade che agevolmente oggi si riconoscono, anguste e serpeggianti come tutte quelle del medio evo; l'una dal Monastero delle Vergini alla Beccheria vecchia (Ocidituri); l'altra dal Palagio Comunale al monastero di Santa Chiara. Non si badi molto alla pianta del Morso, Palermo antico, che si riferisce ai tempi normanni, e d'altronde č inesattissima.
150 Riscontrinsi: Ibn-el-Athīr; il Baiān; e Ibn-Khaldūn ai luoghi citati nella nota 2 della p. 67 del presente vol. Il Baiān dice espressamente che Abd-Allah entrava dopo accordato l'amān il venti di ramadhān.
151 Johannis Diaconi Neapolitani, Martirio di San Procopio presso il Gaetani, Vitę Sanctorum Siculorum, tomo II, p. 60; e presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo I, parte IIa, p. 269.
152 Vita di Sant'Elia, presso il Gaetani, op. cit., tomo II, p. 73.
153 Si trova nel solo Ibn-el-Athīr, in un passo di cui abbiamo tre MSS. con tre lezioni diverse: Bartibūa, Iartīnūa, e nel MS. ordinariamente pił corretto, Bartanobūa. Facendo astrazione delle vocali non accentuate, il nome si riduce a sette lettere, alcune delle quali posson variare secondo i punti diacritici. Le lettere sono: 1a b, i, n, t, th, e puņ anche rispondere alle nostre p e v; 2a r, ovvero z; 3a t; 4a e 5a stesse lettere che la prima; 6a w, ovvero ū; 7a a, la quale potrebbe esser muta, onde la finale č anche incerta tra ū e wa.
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