Combinando le. consonanti con varie vocali, la migliore lezione sembra Neritînû, che risponde al nome dato dai geografi antichi ai popoli di Neritum in terra d'Otranto. Neritum, oggi Nardò, città poco lontana dal mare, fu assai importante nel medio evo, fatta sede vescovile nel XV secolo. Ma la mia conghiettura è tanto più incerta, quanto sappiamo assai vagamente la regione di cui si tratti, come diremo nella nota seguente.
154 Riscontrinsi: Ibn-el-Athîr, anno 287, MS. A, tomo II, fog. 167 verso; e MS. di Bibars, fog. 123 recto, seg.; ed anno 261, MS. A, tomo II, fog. 92; MS. C, tomo IV, fog. 246 verso; e MS. di Bibars, fog. ...; Johannes Diaconus, Translatio corporis Sancti Severini, presso Gaetani, Vitæ Sanctorum Siculorum, tomo II, p. 60; e presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo I, parte IIa, p. 269, seg.; Baiân, tomo I, p. 123, anno 288; Chronicon Cantabrigiense, presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 44; Ibn-Khaldûn, Histoire de l'Afrique et de la Sicile, versione di M. Des Vergers, p. 137, 138; e il cenno che ne fa Nowairi, con errore di data, nella Storia d'Affrica, in appendice alla Histoire des Berbères, par Ibn-Khaldoun, versione di M. De Slane, tomo I, p. 431; Chronicon Vulturnense presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo I, parte IIa, p. 415.
Più che ad ogni altro si badi a Ibn-el-Athîr, e Giovanni Diacono. Nei MSS. A e di Bibars si legge che le navi musulmane tornavan da Reggio a Messina cariche di roba e dakík, che vuol dir farina, ma credo vada corretto rakîk, schiavi.
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