La battaglia di Reggio è riferita da Ibn-el-Athîr al mese di regeb (21 giugno a 20 luglio 901), e dalla Cronica di Cambridge precisamente al 10 giugno; e questa data io ho seguito, ma forse è erronea, e si dee correggere 10 luglio, mutando una sola lettera nel testo arabico, e leggendovi iuliu in vece di iuniu, Il Baiân in luogo di Ríwa (Reggio) ha z la, che si potrebbe supporre Scilla, ma è alterazione del primo di questi nomi. Ibn-Khaldûn, per errore, credo io, di memoria, frettolosamente compendiando questi annali, scrisse che Abd-Allah, andato da Taormina a Catania, e trovandola ostinata alla difesa, se ne tornò per ripugnanza a spargere sangue musulmano. Ciò non si legge in ibn-el-Athîr; nè è probabile che Catania a questo tempo fosse già divenuta colonia musulmana. Anzi, la espugnazione del vicino castello di Aci nel 902, ch'era tenuto dai Cristiani, li fa supporre signori anco di Catania.
Adesso debbo allegar le testimonianze di quell'ultima impresa di Abd-Allah, dopò la distruzione delle mura di Messina. Ibn-el-Athîr, abbozzando sotto l'anno 261 una biografia di Ibrahim-ibn-Ahmed, dice che proponendosi costui il pellegrinaggio e la guerra sacra, andò a Susa l'anno 289 (902) «e indi passò col navilio in Sicilia, e pose il campo a Demona, Assediatala per diciassette giorni, andò a Messina, e passò a Reggio, ove s'era adunata gran gente dei Rûm, Ei li combatteva alle porte della città; li sbaragliava; e prendea Reggio, con la spada alla mano, del mese di regeb. Saccheggiatola, fece ritorno a Messina, di cui abbattè le mura; e, trovando in porto le navi arrivate da Costantinopoli, ne prese trenta.
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