All'incontro Nowairi riferisce tanti particolari da non potersi mettere in forse l'andata. Il detto che Ibrahim non tenne, ma fece tenere da altri il Tribunale dei Soprusi, mi fa supporre che il tiranno fosse rimaso fuor la cittą vecchia.
168 Riscontrinsi: Nowairi, Storia d'Affrica, MS. di Parigi 702 A, fog. 53 verso; e traduzione francese di M. De Slane, in appendice a Ibn-Khaldūn, Histoire des Berbčres, tomo I, p. 432; Ibn-Khaldūn, Histoire de l'Afrique et de la Sicile, versione di M. Des Vergers, p. 142; Johannes Diaconus Neapolitanus, Translatio corporis Sancti Severini, presso Gaetani, Vitę Sanctorum Siculorum, tomo II, p. 61. Non cito Ibn-el-Athīr perchč il testo č viziato, come dissi nel capitolo precedente, nota, p. 73. Avvertasi che la versione di M. De Slane in questo luogo del Nowairi sembra poco esatta, e v'ha qualche error di stampa nelle date, oltre lo errore del Nowairi che Ibrahim arrivato in Palermo il 28 regeb (8 luglio), e soggiornatovi quattordici giorni, ne fosse partito il 7 scia'bān (17 luglio). M. De Slane ha soppresso quest'ultima data, accorgendosi che fosse sbagliata.
169 Il nome di Costantino si legge nella Vita di Sant'Elia da Castrogiovanni, e gli č dato il titolo di patrizio. I cronisti bizantini scrivon che «fosse In Taormina,» al tempo della espugnazione, Caramalo, come e' pare, capitano del presidio, quantunque non gli dian titolo di patrizio, nč altro. Penso io dunque che si tratti d'un medesimo personaggio per nome Costantino, e di casato Caramalo.
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