692 Si vegga il Libro III, cap. VIII, pag. 178, nota 2, di questo volume.
693 L'autore, ne' MS. che abbiamo in Europa, accenna il primo opuscolo in fin della descrizione della Sicilia. Il titolo e qualche altro particolare si leggono nel citato passo del Mo'gem-el-Boldān, di Iakūt, il quale ebbe certamente alle mani il secondo opuscolo su la Sicilia, o altra edizione pił copiosa della Geografia.
694 Cosģ nel testo che abbiamo. Nell'altra edizione di cui Iakūt ci serba i frammenti, par che Ibn-Haukal abbia chiamato anche cittadi le altre tre regioni.
695 Ibn-Haukal dice di proposito dei soli mercatanti; ma venendo a toccare la superbia dei cittadini, come innanzi si vedrą, confessa senza volerlo che soggiornassero nel Kasr le famiglie ragguardevoli che avean moschee proprie e vi si davan lezioni di dritto; cioč i membri della gema', la nobiltą cittadina, come noi diremmo.
696 Ibn-Haukal non dice la condizione e nazione degli abitatori, ma che quivi era il porto: il che basta. D'altronde sappiam che fossero in quel quartiere gli stabilimenti dei Genovesi, infino al XVII secolo; e vi rimane tuttavia la Chiesa di San Giorgio detta dei Genovesi. Quivi anche giacea nel XII secolo la contrada detta degli Amalfitani, come ritrasse dai diplomi il Fazzello, il quale aggiugne che del suo tempo v'era una chiesa di Sant'Andrea degli Amalfitani.
697 Ibn-Haukal scrive beled, che č vago quanto paese. Par che voglia dire di tutte le cinque regioni, non delle due sole murate.
698 Lo fu di certo nel XII secolo, onde il nome che portava di halka, in cui la prima lettera si trascrivea in modi diversi nei diplomi; sģ come dirņ a suo luogo.
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