Ritengo pertanto che la cronica intenda dire dei Kelbiti di Sicilia, non di qualche avventuriere musulmano che avesse tentato di farsi signore in Calabria, che sarebbe supposizione senza alcun fondamento.
847 Si confrontino: Lupo Protospatario e Anonimo di Bari, anno 1016, e gli Annali del Monastero di Santa Sofia di Benevento, nella edizione del Pertz, Scriptores, tomo III, p. 177, stesso anno.
848 Si confrontino: Amato, L'Ystoire de li Normant, lib. I, cap. 17, 18, 19; Leone d'Ostia, lib. II, cap. 37, presso Pertz, Scriptores, tomo VII, p. 651, 652; nei quali è da notare che Amato, scrittore più antico, pon meno episodii da romanzo di cavalleria: del resto si vede che entrambi attinsero ad unica fonte. Delle circostanze importanti il divario è questo, che Amato dice giunti i Normanni durante l'assedio e Leone d'Ostia prima; che l'uno suppone i Saraceni venuti a riscuotere il solito tributo il quale cessò per sempre dopo quell'impresa, e l'altro reca il fatto come un dei soliti assalti che finivano pagando una taglia. Si accordano a un di presso nella data, dicendo l'uno avan mille e l'altro circa sedici anni avanti il 1017. Ma come entrambi riferiscono agli allettamenti dell'ambasciatore salernitano la venuta dei venturieri che comparvero in Italia il 1017, così mi è parso di seguir la data di Lupo Protospatario e della Cronica di Santa Sofia di Benevento; la quale, oltre l'autorità di que' cronisti, convien meglio ad una pratica di questa fatta che non potea durare sedici anni.
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