Anno 1016. Durante l'assedio di Salerno, dato il guasto fino ad Agropoli e Capaccio.
849 Lupo Protospatario, presso Pertz, Scriptores, tomo V, p. 57.
850 Ibidem. Il nome č scritto Iaffari, Zaffari etc. Si aggiugne criti che par da leggere caiti.
851 Ahmed-ibn-Iūsuf, soprannominato Akhal, č chiamato sempre da Cedreno Apollofar. Da un'altra mano gli annali musulmani ci dicono che il suo figliuolo Gia'far rimaneva al governo in Sicilia quand'egli andava a far guerra in Terraferma. E perņ il suo keniet, come lo chiamano gli Arabi, par sia stato Abu-Gia'far, "il padre di Gia'far."
852 Si riscontrino: Ibn-el-Athīr sotto l'anno 484, MS. A, tomo IV, fog. 134 recto, seg.; Abulfeda, Annales Moslemici, tomo III, p. 274, seg.; Nowairi, presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 22.
853 Lupo Protospatario, l. c.
854 Lupo Protospatario, l. c.
855 Amato, L'Ystoire de li Normant, lib. V, cap. XI.
856 Si veggano quelle di San Nilo, lib. IV, cap. VI, p. 317, seg., di questo volume; e di San Vitale, San Luca di Demena e San Giovanni Therista, lib. IV, cap. XI.
857 Leandro Alberti, Descrittione di tutta Italia, Venezia 1588, fog. 245 verso, la dą per fatta, aggiugnendo: «Insino ad oggidģ si vedono le sepolture nel sasso cavate secondo i loro malvagi riti et profane cerimonie.» Ma i "malvagi riti" dei Musulmani portano dģ inumare i cadaveri, non gią di chiuderli in avelli dģ pietra. Perciņ non son questi al certo i vestigii che lasciarono sul monte Gargano.
858 Nowairi afferma la sostituzione conceduta prima della rinunzia di Iūsuf.
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