921 In fatti nelle rivoluzioni del 1042, la Sicilia orientale restņ ai nobili, la centrale ed occidentale ai popolani, come si vedrą nel capitolo XII di questo Libro.
      922 Nell’originale "mercernarii". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
      923 Cedreno, tomo II, p. 514.
      924 Ibn-el-Athīr e Nowairi, Abulfeda e Ibn-Khaldūn, ll. cc.
      Non ho bisogno di avvertire che su questa novazione d'Akhal, principio della rovina della Sicilia musulmana, ho tenuto presente il concetto del Martorana, tomo I, cap. IV, p. 128, seg., al quale si conformņ il Wenrich, Lib. I, cap. XVI, § CXL. Ma ben altra mi č parsa l'indole generale, altri i particolari del fatto; della quale interpretazione ho spiegato largamente le ragioni.
      Il Martorana e con lui il Wenrich non so perchč riferiscano ad Hasan-ibn-Iūsuf, soprannominato Simsām-ed-dawla, la pace con l'impero bizantino che seguģ in principio della guerra civile, e che perņ fu stipolata di certo da Akhal. In vero il Cedreno, che ne fa parola, dą all'emiro di Sicilia il nome di Apolafar Muchumet il quale non risponde nč al soprannome Akhal, nč al nome proprio Ahmed. Ma Apolafar sembra alterazione d'Abu-Gia'far (si vegga il Cap. VII del presente Lib., p. 345); e in ogni modo la data del Cedreno č sģ precisa da non lasciar luogo a dubbio. La Vita di San Filareto, presso Gaetani, Sanctorum Siculorum, tomo II, p. 114, seg., e presso i Bollandisti, 1° aprile, p. 605, seg., conferma pienamente cosģ fatto sincronismo.
      925 ??????? č trascrizione esattissima nel modo che usavano i Greci.