Oltre gli errori madornali su i fatti e i nomi, vi si nota l'anacronismo d'un secolo nella scorreria dello spagnuolo Meimūn-ibn-Ghania in Sicilia, ch'č messa il 1027 in vece del XII secolo. In ogni modo, ancorchč la storia sembri pił tosto alterata da errori di compilazione o di copia che falsata a disegno, non si puņ fare alcuno assegnamento su l'attestato di Fra Corrado.
      1022 Girio.
      1023 La versione latina di questo diploma fa pubblicata dal Di Giovanni, Codex Sicilię diplomaticus, n° CCXCVIII, p. 347; il testo greco dal Morso, Palermo antico, p. 321, e dal Garofalo, nel Tabularium... capellę collegiatę.... in regio panormitano palatio, p. 1, seg.; e tutti han creduto si trattasse d'una confraternita in Palermo; massime il Morso, il quale vi fabbricņ sopra la strana conghiettura da noi accennata nel cap. V del III Libro, p. 298 di questo vol. in nota.
      Ma quella preghiera pel patriarca e per gli imperatori (?????????) mal conveniva ad un corpo morale esistente in Palermo nell'XI e XII secolo. Il Martorana, Notizie ec., tomo II, p. 219, pensņ doversi riferire la fondazione ai Greci bizantini ch'ei suppone occupatori di Palermo nella guerra di Maniace; e mise anco in forse l'autenticitą del diploma. Il Mortillaro in un'aspra critica contro Garofalo, Opere, tomo II, p. 67, seg., rincalzņ cotesto sospetto.
      A me non par luogo di credere apocrifa la pergamena; ma tengo certo che la confraternita delle Naupactitesse non sia stata mai in Palermo. Dapprima i nomi dei confratelli sottoscritti, greci la pił parte, mi avean fatto pensare ad alcuna delle cittą ed isole di Grecia assalite dai Normanni di Sicilia; ma consultatone M. Hase, ha notato che tra que' nomi ve n'abbia di forma italiana, e che il nome di un Ruggiero Nanainą ci richiami alla Puglia.