Nacque di certo della famiglia e probabilmente fu predecessore d'un Kāid Abu-Mohammed-Hasan-ibn-Omar-ibn-Menkūd, poeta siciliano ricordato da Imād-ed-dīn nella Kharida, MS. di Parigi, Ancien Fonds, 1375, fog. 43 recto. Un Kaid Abd-Allah-ibn-Menkūt, della stessa tribł e forse della stessa famiglia, si vede alla corte di Tamīm, principe zīrita di Mehdia, il 481 (1088-9) presso Ibn-el-Athīr, MS. C, tomo V, fog. 106 verso, con la variante Menkūr nel Baiān, tomo I, p. 310 del testo arabico. E con le varianti Metkūd, Medkūr, si trova lo stesso nome in Affrica nel XIII secolo presso Ibn-Khaldūn, Histoire des Berbčres, versione di M. De Slane, tomo II, p. 103, 222. Le dette varianti son dei copisti, nč montano. Quella tra Menkūt e Menkūd potrebbe venir dal suono similissimo che hanno quelle due lettere finali nella pronunzia degli Arabi. Infine č da avvertire che l'una e l'altra voce ha significato in arabico.
      Quanto ad Ibn-Hawwāsci (le ultime tre lettere corrispondenti al ch francese e sh inglese), questo nome si legge anche Hawās e Giawās; e li credo errori di copie. Hawwāsci significherebbe "l'agitatore, il demagogo," e ben converrebbe a quegli che Ibn-Thimna diceva appo i Normanni "servo suo rivoltato" (Leone d'Ostia, lib. III, cap. 45); un che esmut lo peuple et lo chacerent de la cite et se fist amiral (Amato, lib. V., cap. 8).
      Č da avvertire infine che in Ibn-Khaldūn leggiamo Abd-Allah-ibn-Hawwāsci signor di Mazara e Trapani, e non si vede il nome di Ali-ibn-Ni'ma, nč si parla di Castrogiovanni e Girgenti.