II, pag. 280 del 1° vol.
1087 Si vegga Reinaud, Géographie d'Aboulfeda, Introduzione, p. CXXXII.
1088 Mo'gem nella Biblioteca Arabo-Sicula, p. 112, 117, e 126 del testo. Le longitudini, sembrano prese dalla "cupola d'Arîn" al modo di alcuni antichi geografi arabi, su la quale si confrontino Reinaud, op. cit., p. CXL, seg.; e Sédillot, Mémoire sur les systèmes géographiques des Grecs et des Arabes, Paris 1842, in 4°.
Il falso Tolomeo dà a Palermo 40° di longitudine e 35° di latitudine, oroscopo la Vergine e casa di regno a dieci gradi dell'Ariete ec.; a Messina, 39° longitudine, 38° 40´ latitudine, oroscopo il Sagittario, casa della vita a 9° 27´ di quel segno; a Siracusa, 39° 18´ longitudine, 39° latitudine, oroscopo la Zampa del Lione, casa della vita a 13° del Cancro, casa del regno ad altrettanti dell'Ariete ec.
Gli errori degli Arabi su la posizione geografica di Palermo giunsero fino ai tempi d'Abulfeda, come si vede nella costui Géographie, versione di M. Reinaud, tomo II, p. 273, seg., dove la longitudine è notata 35° dall'isola del Ferro; e la latitudine, 36° 10´ ovvero 36° 30´. Nondimeno Abu-Hasan-Ali, astronomo di Marocco, segnava più correttamente latitudine 37° 30´, e più scorrettamente longitudine 45° 20´; presso Sédillot, Instruments astronomique des Arabes tomo II, p. 204.
Per comprendere od po' il gergo del Kitâb-el-Melhema, dirò, a chi non sta saputo in astrologia, che la posizione si determinava su i segni del zodiaco. Quello che spunta all'orizzonte in faccia al luogo n'è l'oroscopo principale, il tâli' come dicono gli Arabi.
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