[Sura III, v. 182.] Questo è il sepolcro di Oma-er-Rahman (cioè la serva di Dio) figliuola di Mohammed, figlio di Fâs; la quale morì il primo.....»
1182 Presso Di Gregorio, op. cit., p. 138 e 140.
1183 Op. cit., p. 141. Il Di Gregorio lesse male l'ultima frase, nè credo ben l'abbia corretta il Lanci, Trattato delle simboliche rappresentanze ec. Parigi, 1845, tomo II, p. 24, tavola XV. Parmi si debba leggere thikati Allah, "La mia fidanza (è) Dio."
1184 Presso Di Gregorio, op. cit., p. 131. Non si può deciferare sul rame che ne pubblicò il Di Gregorio con la interpretazione di Tychsen. Ma di certo non v'ha una sillaba del verso 55 (si corregga 52) della sura VII, che credette leggervi il professore di Rostock.
1185 Mi fu mandata a Parigi il 1844 dal principe di Granatelli. Il lato leggibile è a dritta di cui guardi. Nei due primi righi son le formole; nel terzo, un frammento della sura XXXVIII, verso 67; nel quarto ".... sepolcro del cadi Kkidhr...;" il quinto e sesto non si scorgono bene; nel settimo ".... di Dio sopra di lui (morto) il venerdì cinque...;" nell'ultimo: "quattro e novanta e...." mancando il secolo che sarebbe il quarto o quinto della egira (1003, o 1100). A destra e sinistra corrono due righi perpendicolari a mo' di cornice, che non ho potuto leggere.
1186 Presso il Di Gregorio, op. cit., p. 154. La lezione e interpretazione di Tychsen, date dal Di Gregorio, difettano in molte parti, e sbagliano la data ch'è pur chiarissima. Ecco come leggo questa iscrizione, mettendo tra parentesi le parole da supplirsi, e indicando con punti le altre che mancano: «(In nome di Dio) clemente e misericordioso, (e benedica Iddio ec.
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