) (Dì loro: Grave annunzio; e voi ne ri-)fuggite [sura XXXVIII, verso 67, 68]. Questo è il sepolcro dello sceikh........ il Kâid egregio Abu-Hasan-Ali figliuolo del....... il giusto, e benedetto il trapassato Abu-Fadhl........ (figlio del).... e benedetto il trapassato Abd-Allah, figlio di Moha(mmed).... (figlio del).... e benedetto il trapassato Ali, figlio di Tâher.... (che sia benigno) Iddio a lui. Il quale morì la notte del giovedì, cinque del mese........ (e fu sepolto?) il venerdì, l'anno trecento cinquantanove (969-70)... (morì attestando non esservi altro Dio) che Allah ed essere Maometto l'inviato di Dio.» L'errore che notai nel testo è di porre il nominativo Abu in luogo del genitivo abi nei due luoghi dove occorre.
1187 Si ricordi l'avvertenza fatta nella Introduzione, p. XVI e XXIV.
1188 Si vegga il Lib. I, cap. III, V e VI, ed il Lib. III, cap. I, p. 283, 284, 296, 297, 321 del volume I, p. 5, 6 di questo volume, e s'aggiungano le seguenti:
Oro, anno 268, (881-2) di grammi 1,05 nel Museo di Parigi. In fin della leggenda del rovescio parmi leggere la voce robâ'i. Si confronti con quella simile pubblicata da Castiglioni e notata da Mortillaro, Opere, tomo III, p. 352, n° IX.
Oro, anno 295, (907-8) di grammi 4,25 nel Museo di Parigi col nome del parricida Abu-Modhar-Ziadet-Allah.
In queste monete non si legge il nome di Sicilia, ma i dotti le credono siciliane dall'opera. Le altre monete aghlabite di Sicilia notansi dal Mortillaro, Opere, tomo III, p. 343, seg., n° I a XII.
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