Resta a trovare il paese e l'età in che fu coniata questa e altre monete di rame, certamente musulmane, che il principe di San Giorgio dà nella tavola IV.
1191 Nei varii MSS. questa voce è scritta senza mozioni. È da leggere o la prima vocale, come in aggettivo numerale distributivo che nel nostro caso significa "di quei che vanno a quattro" (in un dinâr) proprio il latino quaterni. Ho fatto già parola di questa sorta di moneta siciliana, nel cap. VII del presente libro, p. 334 del volume. Le autorità sono, in ordine cronologico: 1° Ibn-Haukal, Geografia, nella Biblioteca Arabo-Sicula, testo, p. 11, secolo X; 2° Ibn-Khallikân nel luogo che cito al cap. VIII, p. 334, il qual autore trascrive le parole d'Ibn-Rescik, che visse nell'XI secolo, ma riferiva un fatto del X; 3° Ibn-Giobair, stessa citazione, XII secolo; 4° diploma arabico di Sicilia del 1190 presso Di Gregorio, De supputandis apud arabes temporibus, p. 40, 42.
Una trentina di dinâr d'oro, tra omeiadi e abbassidi, che ho pesati nel Museo di Parigi, sono per lo più di 4 grammi traboccanti. Dieci dinâr fatemiti d'Egitto mi han dato lo stesso risultamento: il migliore arriva a grammi 4,35, e il più scadente a grammi 3,45.
1192 Ne diremo più distesamente nel sesto Libro.
1193 Il singolare nei detti diplomi è tare.
1194 Regii Neapolitani Archivii Monumenta, Napoli, 1845, seg., in 4°. Il tari vi occorre per la prima volta in un diploma di Gaeta del 909, tomo I, parte I, p. 9, dove si vegga l'erudita nota degli editori. Poi negli atti privati stipolati a Napoli infino al mille, i prezzi son pagati per lo più in tari d'oro.
| |
San Giorgio Ibn-Haukal Geografia Biblioteca Arabo-Sicula Ibn-Khallikân Ibn-Rescik Ibn-Giobair Sicilia Di Gregorio Museo Parigi Egitto Libro Regii Neapolitani Archivii Monumenta Napoli Gaeta Napoli Dieci
|