Ibn-Khaldūn sembra molto proclive alla dottrina sufita, di che riferisce l'origine ai compagni di Maometto; e si sforza a spiegare l'estasi sufita con la doppia sorgente delle percezioni umane dalle sensazioni esteriori e da disposizioni interne che gli parea non dipendessero da quelle, come gioia, tristezza ec.
M. De Sacy nota la somiglianza con alcuna setta indiana, e la probabilitą che i Musulmani avessero conosciuta questa in Persia, li primo che abbia preso nome di Sufita si crede un Abu-Hāscim, verso la metą del secondo secolo dell'egira ed ottavo dell'čra cristiana; ma la dottrina si sviluppņ pił tardi, l'ordine forse nel X secolo, e la vestizione della Khirka alla fine, com'ei pare, dell'XI. Argomento ciņ dal trattato sufita di Sadr-ed-dīn-Kunewi, morto il 673 (1274), MS. di Parigi, Ancien Fonds, 426, poichč il mistico mantello era pervenuto a costui, per una seguenza di nove superiori, da un Mohammed Scīli, dal quale in su non si ricordava vestizione, ma soltanto "Sodalizio e insegnamento;" e questo risaliva ad Ali. Giāmi, che visse nel XV secolo, riferiva la vestizione ad Ali stesso: ed č naturale che con l'andar del tempo crescessero le imposture della setta.
1294 Si vegga la p. 480.
1295 Il titolo del Dalīl-el-Mokāsidin "Guida dei Cercatori" sa di sufismo; poichč "cercare", nel gergo della setta, accennava alla perfezione spirituale, allo spirito divino che si dovea trovare in fondo dell'anima.
1296 Si vegga il Lib. III, cap. XI, p. 228 e segg. di questo volume.
1297 Nella Biblioteca Arabo-Sicula, p. 590 del testo, tolti dalla Kharīda d'Imād-ed-dīn, il quale alla sua volta li avea presi da Ibn-Kattā'. Questo ibn-Tazī č tra i primi nella raccolta d'Ibn-Kattā'.
| |
Maometto De Sacy Musulmani Persia Sufita Abu-Hāscim Khirka Sadr-ed-dīn-Kunewi Parigi Ancien Fonds Mohammed Scīli Ali Ali Dalīl-el-Mokāsidin Cercatori Lib Nella Biblioteca Arabo-Sicula Kharīda Imād-ed-dīn Ibn-Kattā Ibn-Kattā Giāmi Kattā Kattā
|